Dicono che l’amore che non crea non è vero amore.
Per questo, abbiamo scelto di tradurre la passione per la nostra terra, la Sicilia, in un progetto creativo concreto. Due imprenditori e un architetto con un obiettivo ambizioso: trasformare la colata lavica in materia di design. E per mantenere ancora più saldo il legame con la nostra isola, ai prodotti Pietracolata abbiamo intrecciato tre leggende della tradizione, creando abbinamenti unici e inimitabili.
Ecco le tre linee di prodotto ispirate ai miti e alle leggende siciliane.
Vulcani e fabbri
La prima linea è dedicato al dio Vulcano, dai romani chiamato Efesto. Secondo Omero era zoppo, in quanto il padre Zeus lo aveva scagliato giù dall’Olimpo, dopo che il figlio aveva preso le difese della madre Era. Tramortito dalla caduta, solo al risveglio si accorse di essere su un’isola incantata che non aveva niente da invidiare alla residenza degli dei. Da allora Efesto prese possesso dell’Etna, che trasformò nella sua fucina, dove si dice svolga l’attività di fabbro delle divinità: da qui gli effluvi di lava e di gas fungono da ispirazione per le nostre serigrafie bianche e per le smaltature a colore esploso.
L’eroe di un’isola bellissima
La seconda linea – fondi smaltati, colori e serigrafie – ha tratto ispirazione dalla leggenda di Re Artù: un eroe ferito dal figlio ma che, sul punto di morte, vuole riparare la spada Excalibur che gli si era spezzata durante il duello. L’arcangelo Michele, che passava da lì, lo porta per i cieli fino a farlo arrivare in Sicilia, precisamente vicino all’Etna. Qui il re, dopo aver saldato la spada, si addormenta. Al risveglio rimane folgorato dalla bellezza dell’isola e supplica il Signore affinché lo faccia vivere più a lungo possibile, e per ringraziarlo gli promette di vegliare per sempre sul vulcano.
Un amore infinito
Il blue sea e il graniglia giallo, la serigrafia perlata nero lucido e la serigrafia bianca e acciaio corten: sono la nostra personale reinterpretazione della leggenda che racconta dell’origine di Acireale (CT) e dei paesi limitrofi. Aci era un pastorello che viveva alle pendici dell’Etna, amato dalla ninfa Galatea, la quale era a sua volta corteggiata da un ciclope. Non vedendosi corrisposto, quest’ultimo uccise Aci sperando che finalmente Galatea si arrendesse. Non fu così, e gli dei commossi dalle lacrime della ninfa trasformarono il corpo del pastorello in una sorgente d’acqua dolce che sgorgava dal vulcano.
Ci piace pensare che anche a casa vostra possiate ospitare un pezzo di Sicilia, rivivendo leggende affascinanti quanto la terra meravigliosa e il vulcano di cui siamo perdutamente innamorati. Come?
Con una #Pietracolata
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